L'orto botanico dagli esordi ad oggi!!

Diamo ora alcuni brevi cenni storici sull'Orto Botanico di Pavia. Molto probabilmente già nel lontano 1520 esisteva un Orto con collezioni di Piante Officinali presso l'abitazione privata del lettore di Medicina Pratica Ordinaria, Leonardo Leggi.

L'ubicazione precisa di questo primo abbozzo di Orto rimane però tuttora incerta, poiché è probabile che lo stesso abbia cambiato sede più volte nel corso del tempo a causa dei numerosi lettorati succedutesi. E' nel 1763 che, grazie alla spinta del lettore Fulgenzio Vitman, le autorità competenti vengono sensibilizzate circa il problema della creazione di un Orto per l'insegnamento della Botanica. E' merito di Vitman stesso, infatti, se dieci anni dopo si assiste alla nascita dell'attuale Orto Botanico di Pavia, situato in Via S.Epifanio. Istituito con decreto del Plenipotenziario di Casa d’Austria a Milano, prende corpo dalla ristrutturazione dell'ex Convento di Sant'Epifanio. Soltanto 3 anni dopo, nel 1776, la struttura dell'Orto viene ampliata su progetto dell'architetto Giuseppe Piermarini, sotto il controllo e la richiesta dell'allora attuale direttore Valentino Brusati: vengono quindi introdotte le serre, dapprima costruite con strutture in legno e poi modernizzate e rese più stabili dall'utilizzo di elementi in muratura. Il merito di una sistemazione completa va però ad Antonio Scopoli, direttore nel biennio successivo a Brusati, cioè nel 1777/1778, e che è ancor oggi lo studioso più noto dell'Orto Botanico.Nel corso del tempo l'Orto Botanico subisce diverse trasformazioni, finché nel 1887 non si arriva all'attuale estensione su una superficie di 2 ettari circa (comprese le serre e gli edifici).Nel secondo dopoguerra si assiste a una rimodellazione della facciata principale dell'Istituto, eliminando un enorme serra addossata e creando l'ampio scalone frontale abbracciando la fontana circolare e riuscendo quindi a restituire unità archiettonica al complesso della facciata stessa. All'inizio del secolo XIX, sotto la direzione di Domenico Nocca, si coltivano già più di 20.000 specie di piante: questo dato è testimonianza del fatto che l'Orto è sempre stato un Istituto d'avanguardia per l'introduzione, l'acclimatazione e la coltura di moltissime specie di piante, anche esotiche. Al giorno d'oggi la gestione e la direzione dell'Orto sono unificate a quelle del Dipartimento di Ecologia del Territorio. Un compito iniziato qualche anno fa e attualmente ancora in corso è quello della costruzione di cataloghi di tutte le specie presenti. Nonostante il riconoscimento dell'importanza della flora lombarda ed esotica per la didattica, si sta puntando sull'aumento delle collezioni monografiche, per generi o famiglie portatrici di grande interesse scientifico e didattico e compatibili con le condizioni climatiche locali.

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